VERSILIA. “E’ una prima importante risposta politica al gravoso problema degli ungulati che sta provocando, anche nelle nostre campagne, migliaia di euro di danni alle imprese agricole e alle produzioni ogni anno e sta contribuendo allo spopolamento delle aree montane e svantaggiate e ad aggravare le criticità di dissesto idrogeologico. Ci auguriamo che questa rinnovata spinta porti, anche con la riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia e delle deleghe, ad una diversa attuazione delle norme esistenti più efficace e corrispondente all’esigenze degli agricoltori e alla situazione che stanno vivendo ormai da molti anni ormai. Non ci sono più scuse”. Coldiretti saluta positivamente l’approvazione, da parte del consiglio regionale, della legge obiettivo che disciplina per i prossimi tre anni la gestione straordinaria delle specie cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone. Nelle aree agricole si potrà intervenire durante tutto l’anno. L’obiettivo di questa legge speciale, richiesta dagli agricoltori, è riportare la popolazione degli ungulati, soprattutto cinghiali che oggi è quattro volte superiore rispetto alle altre regioni, ad un livello sostenibile per la biodiversità e di convivenza con il mondo dell’agricoltura. La stima parla di 200-250mila cinghiali, 8mila daini e 4 mila cervi. In questi anni sono state innumerevoli le richieste di intervento con migliaia di euro di danni ed aziende portate all’esasperazione (info su www.lucca.coldiretti.it). “I cinghiali – spiega Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca – sono la causa dell’88% dei danni denunciati dalle aziende agricole e rappresentano una minaccia anche sociale. Si sono spinti fino nei giardini pubblici, nei parchi, nelle strade. Sono pericolosi. C’è poi tutta una serie di danni, di piccola entità, quotidiani, che non vengono nemmeno denunciati perché l’iter è lungo e complicato. La legge obiettivo è una contromisura  purtroppo necessaria. Gli strumenti normativi che gli enti avevano a disposizione avrebbero già consentito, se applicati, di evitare che il fenomeno assumesse proporzioni di questo tipo ma la cattiva abitudine dello scaricare le responsabilità sulle competenze ha impedito alla legge di essere applicata e di funzionare. Le competenze passano ora tutte alla Regione Toscana: ogni intervento dovrà avere il parere dell’Ispra. Le istituzioni non devono fare il solito errore ma applicare quelli che sono i punti della legge obiettivo. Non dimentichiamoci – prosegue – che l’emergenza cinghiali ed ungulati non è solo una emergenza per il mondo agricolo che si vede quotidianamente distruggere i raccolti, ma anche sociale avendo causato incidenti stradali, purtroppo anche mortali”.

La legge prevede la realizzazione di centri di sosta per valorizzare la carne cacciata mentre nelle aree non vocate, suddivise in settori di prelievo, possono partecipare alle battute gli iscritti all’Atc in possesso di abilitazione alla caccia di selezione di riferimento, i proprietari dei fondi agricoli iscritti all’Atc e nei territori di competenza i titolari e gli ospiti delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agrituristiche venatorie in possesso di abilitazione o accompagnate da personale abilitato. Sono previste sanzioni pesanti per chi non è in regola. “

Coldiretti riconosce l’impegno ed il merito, per aver portato fino in fondo un percorso non certo provo di insidie, del Presidente, Enrico Rossi, dell’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi e del consiglio regionale. “Non pensiamo che la legge da sola abbia risolta il problema, ora serve – conclude Genovali – applicarla in modo omogeneo su tutto il territorio”.

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ultimo aggiornamento: 06-02-2016


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